Arrigo Sacchi a Gazzetta tv: “Nessuna volontà di offendere l’Inter di Mourinho….”

Dopo l’uscita sulla “vergognosa” Inter di Mourinho, Arrigo Sacchi, ospite alla trasmissione “Senza appello” in onda su Gazzetta Tv, coglie l’occasione per aggiustare il tiro e precisare il contenuto della propria critica alla storica formazione nerazzurra che conquisto l’intera posta in palio in una sola annata, realizzando il famoso “triplete” (vittoria di Champions, scudetto e coppa nazionale). Sacchi chiarisce che il suo intento nella dichiarazione espressa al salone del Libro di Torino, non era quello di sminuire la portata dell’impresa dell’Inter di Mourinho, ma stigmatizzare l’assenza di giocatori italiani nel coinvolgimento del progetto tecnico vincente di Mourinho.

“Non ho mai detto che è stata una vergogna come squadra – ha spiegato Saccchi – Ho rispetto per quel gruppo e quei giocatori. Io intendevo solo dire che quella vittoria ha dato poco o niente al nostro calcio, perché l’11 dell’Inter a Madrid era senza italiani. Perciò per il nostro movimento quel successo fu una vergogna. Io sono stato al Real Madrid, con i migliori giocatori al mondo, ma la stampa spagnola ci attaccava se non avevamo una base autoctona in squadra. Volevano giocassero i giovani della ‘cantera’ Lì ci tengono, qui in Italia no. Solo la Juve ragiona in un certo modo, le altre ingaggiano stranieri soprattutto per business. Ben vengano se sono bravi, ma non mi sembra sia proprio così in questo momento…”.

L’ex allenatore del Milan, a chi lo criticava per non avere riconosciuto i meriti degli stranieri del Milan “sacchiano”, ha risposto puntualizzando che i tre olandesi sono cresciuti sotto la propria guida tecnica, ma che i giocatori italiani sono stati decisivi per i traguardi raggiunti dal Milan degli anni ’90: “I tre olandesi? Non erano i migliori prima che li allenassi io. Lo sono diventati in Italia, ma la base del mio Milan erano gli italiani. Non è un caso che dal 1988 al 2000 abbiamo vinto molto di più che nel decennio successivo. E il numero di stranieri era limitato…”.

Arrigo Sacchi infine ha rincarato la dose contro l’utilizzo massiccio degli stranieri nelle rose italiane, come male endemico del calcio italiano: “I nostri periodi più bui – ha chiosato  Sacchi su Gazzetta Tv- coincidono con l’utilizzo massiccio degli oriundi e l’aumento del numero degli stranieri in Serie A”.

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