I medici del calcio, scatta la polemica sulle responsabilità

I medici del calcio in crisi tra i rischi e la quarantena obbligatoria. I responsabili sanitari delle principali società calcistiche italiane sono molto arrabbiati in quanto, la norma potrebbe prevedere nella fase di ripartenza troppe responsabilità per loro. In alcuni casi, si parla anche di possibilità di dimissioni di massa. La commissione medica della FIGC che ha al suo capo il professore Zeppilli ha spiegato che il punto di vista della commissione tecnico-scientifica e del Governo, non è secondo loro ideale per ripartire. Infatti, nello specifico il protocollo del Ministro Spadafora potrebbe essere lacunoso e imperfetto. I tecnici medici, dal loro punto di vista, spiegano che se va bene ripartire con gli allenamenti collettivi, dopo il 18 di maggio, comunque bisogna capire bene i medici come avranno delle responsabilità in questo senso.

Le responsabilità dei medici del calcio

I medici del calcio non sono d’accordo sulle grandi responsabilità che dovrebbero prendersi nei confronti dei giocatori. Infatti, se si nasconde un caso positivo, si rischia anche fino a 11 anni di carcere. Inoltre, ad oggi oppure se la di partenza è molto vicina non si capiscono neanche quali sono le linee guida in questo senso. Ecco perché, allora il gruppo della FIGC ha deciso di far valere le proprie ragioni.

La mano tesa alla serie A

Intanto, in queste ore si lavora per un decreto che possa aiutare il calcio. Innanzitutto, si deve risolvere il problema relativo ai diritti televisivi. Parliamo di circa 220 milioni che dovrebbero società come Sky e Dazn ma anche Img. Dal 9 marzo però è tutto fermo e chiaramente i contratti continuano a valere e non si capisce quale sarà il futuro per queste società. Le medie e le emittenti hanno chiesto uno sconto, allo stesso modo poi si cerca un accordo che possa salvare il futuro del calcio.

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