Lazio: le parole di Milinkovic alla vigilia della gara tra Serbia e Portogallo

Il centrocampista biancoceleste pronto a dare il meglio per la sua squadra

In occasione della gara decisiva tra Serbia e Portogallo, Sergej Milinkovic-Savic, centrocampista della Lazio, si è concesso un’intervista dove ha parlato un po’ anche della sua situazione calcistica in generale. Ha raccontato di essere cresciuto in una famiglia di sportivi: sua mamma giocava a basket, e il padre a calcio. Così, lo sport era già nel suo destino, sebbene non ci fossero state pressioni, con la libertà di scegliere che cosa volesse fare. Questo ha significato molto, perché ha saputo decidere in maniera più facile, seguendo la tradizione familiare. Crescendo, ci sono stati tanti giocatori importanti, e lui li ha visti tutti. In particolare, nomina Ibra. Mentre ha studiato attentamente Zidane, perché ha iniziato in quella posizione. 

Milinkovic si racconta. E a proprosito della nuova Serbia…

E quando gli si chiede di descriversi da giocatore, Milinkovic afferma che non ama parlare di sé. Per lui l’importante è dare tutto quello che ha in ogni gara e in ogni allenamento. Ovviamente, provando a migliorarsi sempre, con l’aiuto di altre persone. Lui comunque ammette di impegnarsi nel gioco in campo, facendo di tutto per migliorare rispetto al passato. Il centrocampista ricorda poi il suo primo Mondiale 2018, importante per lui, perché prima di allora, non aveva avuto grande spazio in nazionale. Era giovane e aveva accanto giocatori esperti. Questo lo aiutò a migliorare e sviluppare la sua carriera. Ora è cresciuto e la nuova Serbia è per lui molto più forte di quella dell’ultima volta. È fiducioso sul fatto che si qualificheranno ancora come nel 2018, considerando di avere una squadra migliore rispetto alla vecchia Serbia. 

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Il centrocampista esalta Vlahovic e Stojkovic

Il centrocampista si è espresso poi sull’allenatore e Vlahovic. A proposito di Stojkovic, afferma di non ricordarlo come giocatore, perché era molto giovane. Ma come allenatore lo approva, gli trasmette fiducia. Li aiuta molto attraverso critiche costruttive e dato che è stato un grande giocatore in passato, è ancora più consapevole di quanto siano importanti. Vlahovic, invece, l ha descritto come un fenomeno. È sicuro che anche le statistiche lo confermerebbero, considerando anche la sua età. Pensa che sia ancora quel tipo di giocatore che si infastidisce quando non gioca bene. Ha fame di gol e di vittorie, e non la prende bene quando sbaglia. Migliorerà ancora e farà parlare di sé. Ed è una cosa che gli piace molto di lui. Una sua caratteristica, sia in allenamento che in gara. Ammira veramente come voglia sempre mettersi alla prova, e pensa che sia destinato a diventare uno dei più grandi. 

Il Portogallo non lo spaventa: ha già giocato con Ronaldo

E poi, a proposito del Portogallo, Milinkovic pensa che sia una delle migliori nazionali al mondo. Con la nuova Serbia, vanno la proprio con l’intento di vincere, sapendo ciò che è richiesto e non vedendo l’ora di scendere in campo. Afferma che Ronaldo è uno dei migliori giocatori al mondo. Ci ha già giocato in passato, quando era in Serie A, e quindi sapendo già come giocare contro di lui, renderà le cose più facili. Gli aiuterà

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