Paoloni:”Quasi tutti i calciatori scommettono, ho pagato solo io”

In una lunga intervista rilasciata al Corriere dello Sport, l’ex portiere Marco Paoloni, coinvolto a pieno titolo nello scandalo scommesse partito dalle indagini della procura di Cremona, che ha visto coinvolti giocatori e dirigenti del calcio, ha confessato a cuore aperto il dramma vissuto in seguito agli arresti e alla perdita del proprio lavoro.

Paoloni ha anche confessato alcuni retroscena dipingendo il marciume che regna nel mondo del calcio. “Nella storia del calcioscommesse in Italia hanno trovato i mostri da sbattere in prima pagina: io ho perso il mio lavoro e la mia famiglia. Ma tanto a chi importa?”

Paoloni, portiere trentunenne di Civitavecchia ha rivelato anche i retroscena dell’arresto: “La Polizia ha bussato alla mia stanza in albergo alle 4 di notte, ero in ritiro per preparare il ritorno dei playoff contro la Juve Stabia. Pensavo di aver fatto qualche sciocchezza in macchina la sera prima con gli amici. Ma quando in Procura mi hanno schedato e preso le impronte, ho capito che si trattava di qualcosa di più grande”.

Il calciatore, dopo gli arresti, non ha più giocato per effetto della lunga squalifica comminata dalla Figc. Poi ha rivelato alcune abitudini particolari dei calciatori : “La corruzione nel mondo del calcio è una grande piovra, parte dalla testa, come dimostra lo scandalo Fifa. Poi ogni tanto fanno vedere ai media e alla gente di prender posizioni forti di fronte alle scommesse, per esempio, ma solo con i piccoli come me. Nel calcio scommette il 99% dei calciatori, dalle partite a carte al gioco online. A me dava un senso di libertà, non dovevo render conto a nessuno,come mi succedeva a casa. Mia moglie era gelosissima, i calciatori fanno una bella vita, tra soldi, macchine e donne. Lei era morbosa, mi controllava tutti i telefoni, non potevo neanche uscire con i miei amici. Non vivevo sereno e ho cominciato a mentire in tutto. Il gioco è una brutta bestia, a me ha rovinato la vita e ho incontrato brutte persone”.

Poi il portiere ha rivelato di non avere conosciuto direttamente lo zingaro Ilievsky, che in procura ha fatto il suo nome, ma ha rivelato i retroscena che lo hanno indotto a truccare le partite: “Io avevo contatto solo con Pirani e Erodiani, noti nel giro di chi vuol fare partite e nelle scommesse. Ero un giocatore compulsivo, giocavo su tutto: poker online, scommesse su tennis, basket, anche Serie A e Coppe Europee. Ma non mi sono mai venduto una partita, mai! Ho accumulato debiti con Erodiani, che mi faceva giocare senza anticipare soldi. Poi mi è sfuggita di mano la situazione e lui ha cominciato a pressarmi, a voler indietro somme troppo grandi. Allora hanno cominciato a chiedermi di vendere le mie partite e io ho pensato di truccarne 2-3 per cacciarli dalla mia vita. Poi ho preferito millantare, gli davo risultati che speravo che uscissero. Ho finto di aver conoscenze che non avevo, ho fatto nomi che non dovevo, inventando tutto. Ero disperato, sono arrivati a minacciarmi a casa, con mia moglie e mia figlia piccola. Avrei dovuto denunciarli subito, ma non è facile”.

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