L’Inter di Tohir non decolla, e se avesse ragione Silvio ?

Non ha mai avuto parole tenere per l‘Inter, il presidente del Milan, Silvio Berlusconi, che qualche settimana fa a proposito della questione relativa alla cessione del Milan, aveva dichiarato alla stampa di non volere cedere a persone squattrinate in cerca solo di propaganda. Nell’occasione a Telenord aveva fatto riferimento anche all’attuale presidente dell’Inter, Tohir, ritenuto da Berlusconi alla stregua di un “poveraccio” poco competente in materia calcistica:

Moratti ha ceduto a questo Thohir, che peraltro non sembra intenzionato, né che abbia le capacità per apportare i capitali in modo da rendere di nuovo l’Inter una protagonista italiana ed europea. Io invece cerco qualcuno che possa immettere capitali. Il Milan è un brand diffusissimo: secondo un sondaggio i cittadini del mondo, quando si parla dell’Italia, adesso dicono pizza, mafia e Milan…“.

Successivamente alla “Gazzetta dello Sport” aveva avuto modo di bocciare il progetto dell’Inter, troppo poco italianista: “Non mi piacciono le squadre come l’Inter, che ha dieci stranieri e una bestia: Ranocchia”.

In realtà le parole di Berlusconi, agli occhi dei tifosi interisti non dovrebbero fare nessuna piega, visto che fino ad ora l’unico merito riconoscibile a Tohir è quello di avere ripianato i debiti, o forse solo di averli spostati, ma non quello di avere investito massicciamente sul mercato per un reale progetto di rilancio dell’Inter in ambito nazionale ed internazionale.

Pochi acquisti, pochi nomi di grido, qualche cessione eccellente, e tanti buoni giocatori, ma in numero ancora insufficiente per raggiungere traguardi degni della storia dell’Inter. Dal colloquio avuto  con Tohir qualche giorno fa, Mancini ne è uscito rassicurato e ottimista. La promessa di portare a Milano Yaya Tourè e un attaccante di valore internazionale, oltre che a rassicurare sulla conferma di Icardi, hanno reso il tecnico di Jesi speranzoso di potere allenare una squadra competitiva per il prossimo anno. La verità è che, a parte gli annunci, non è stato ancora fatto nulla di concreto, e il bilancio di Tohir fino ad oggi è totalmente deficitario.

Può darsi che dietro il sorriso rassicurante del magnate venuto dall’Indonesia, ci sia solo la gran confusione di chi si chiede “che ci faccio qui..”. L’impressione è che gli acquisti fatti dal finanziere asiatico li avrebbe potuti fare anche un “Moratti” qualunque. Adesso i tifosi si aspettano un salto di qualità deciso, altrimenti il rischio di una disaffezione generale è dietro l’angolo.

 

 

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