Norvegia Italia

“Cosa vuoi che sia, passa tutto quanto…”, canta Ligabue in una delle sue canzoni più famose. Nella vita accade spesso, anche se gli strascichi restano. Nel calcio dipende. Se perdi il campionato, la Coppa Italia o la Champions, la stagione successiva puoi rifarti. Ma se salti per la terza volta consecutiva il Mondiale, nulla può passare in cavalleria. Dopo l’ignobile prestazione degli azzurri contro la Norvegia, le premesse che accada ci sono tutte.

Al peggio non c’è mai fine

Dopo la sconfitta contro la Svizzera agli ottavi dell’Europeo 2024, in molti speravano di non vedere più la Nazionale “non giocare” in quel modo. Ieri sera, invece, gli undici in campo sono riusciti a fare peggio.

È difficile leggere una partita in cui c’era una squadra, quella della Norvegia, che correva, pressava e ripartiva con grande facilità, e una, la nostra, completamente immobile e con possesso palla passivo che più passivo non si può.

Che la Nazionale italiana sia priva di talenti questo lo sanno anche i muri. Il problema è che né Spalletti e né chi orbita intorno a lui sono riusciti a trovare una soluzione alternativa a tale pochezza di mezzi. A gettare benzina sul fuoco sono anche quei pochi giocatori dai piedi buoni (Barella, Tonali) che scendono in campo sì, ma dalla parte sbagliata.

Retegui, capocannoniere dell’ultima stagione, non ha visto una palla giocabile, neanche se avesse avuto il binocolo in mano. Rovella ha vagato per il campo regalando spesso palloni agli avversari, Udogie e Zappacosta erano in versione “Vorrei ma non posso”, o meglio, “non riesco proprio a saltare l’uomo”. La difesa? L’unico a salvarsi è stato proprio l’esordiente Coppola, che è riuscito a limitare la pericolosità sottoporta di Haaland, ugualmente però a segno. Bastoni si è presentato in versione Monaco di Baviera: costume e infradito.

L’ingresso tardivo di Orsolini e Lucca ha almeno prodotto l’unico tiro in porta da parte degli azzurri: cross del primo, colpo di testa del secondo parato da Nylan. Minuto? 92’! Fino a quel momento, il nulla cosmico.

Serve un miracolo

Faceva tenerezza sentire Adani ripetere più volte “bruttissima Italia, ma la Norvegia è forte”. Caro Lele, capisco il tentativo di indorare la pillola, ma i norreni sono una squadra normale. Con gli stessi uomini, un anno fa hanno fallito la qualificazione agli Europei 2024. Quindi, di cosa stiamo parlando? L’Italia vista ieri sera poteva essere messa sotto da chiunque, anche da una squadra di Serie C.

E adesso? Diciamolo chiaramente: ci vuole un miracolo. Dobbiamo sperare soltanto che la Norvegia perda punti contro Estonia, Israele e Moldavia. Ma, come si dice, “Chi di speranza vive, disperato muore”.

Se gli azzurri dovessero vincere tutte le partite prima dello scontro diretto contro i norvegesi, e loro fanno lo stesso, dovremmo batterli almeno 3-0 e poi guardare la differenza reti generale. Purtroppo, in questo momento, questa Nazionale farebbe fatica a battere i moldavi. Insomma, l’incubo del terzo spareggio consecutivo per andare ai Mondiali 2026 è iniziato a materializzarsi.

Di Petrus

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