San Siro riapre le porte ai tifosi dell’Inter, ma stavolta non per una partita in campo: sarà il maxischermo a dominare la scena sabato 31 maggio, quando i nerazzurri affronteranno il PSG nella finale di Champions League. L’evento sarà trasmesso in diretta dalla Munich Football Arena (i bookie seguono la Champions offrendo promozioni come il bonus di benvenuto del casino Spinanga), ma a Milano si prepara un’altra notte storica, con oltre 50.000 posti disponibili allo stadio Meazza per vivere la sfida insieme. I cancelli apriranno dalle ore 19, con uno spettacolo di intrattenimento che accompagnerà il pubblico fino al fischio d’inizio delle 21.
Nel frattempo monta la protesta fuori dal campo, con centinaia di tifosi, in particolare gli ultrà della Curva Nord, che si sono radunati davanti alla sede dell’Inter per denunciare la mancata distribuzione dei biglietti per Monaco. «Esclusi da chi dovrebbe rappresentarci, ma andremo comunque», affermano. Il club, stretto tra richieste, quote sponsor e norme UEFA, ha replicato aprendo lo stadio per l’evento in città. Una scelta simbolica e inclusiva, che tuttavia non placa l’amarezza di chi si sente tradito proprio nel momento più atteso.
Cosa sappiamo su formazioni e strategie?
La finale di Champions League tra PSG e Inter promette spettacolo, ma sarà soprattutto una sfida tra due identità tattiche ben definite. Il Paris Saint-Germain, guidato da Luis Enrique, dovrebbe schierarsi con un 4-3-3 offensivo e fluido. Al centro dell’attenzione ci sarà la linea d’attacco, dove Dembelé e Barcola agiranno larghi, con la possibile sorpresa Doué falso nueve. Kvaratskhelia resta un’opzione solo in extremis, ma le sue condizioni restano incerte. A centrocampo il terzetto Vitinha–Joao Neves–Fabian Ruiz garantisce qualità e palleggio, mentre la difesa farà leva sull’esperienza di Marquinhos e sull’atletismo di Pacho. La spinta arriverà soprattutto da Hakimi e Nuno Mendes, pronti ad allungare il campo sulle fasce.
Dall’altra parte, l’Inter di Simone Inzaghi non cambia pelle: 3-5-2 collaudato e nessun infortunato. La solidità del trio difensivo Pavard–Acerbi–Bastoni sarà fondamentale per reggere l’urto parigino, così come le discese sulle fasce di Dumfries e Dimarco. In mezzo, Barella, Calhanoglu e Mkhitaryan dovranno contrastare il palleggio francese e rilanciare con qualità. In attacco, i movimenti di Lautaro e Thuram cercheranno di mettere in difficoltà la difesa alta del PSG, sfruttando la profondità.
Sarà una finale tra opposti: il possesso palla contro le transizioni rapide, la tecnica contro l’organizzazione. Una partita aperta, che si giocherà anche sulle letture tattiche in corsa dei due tecnici, pronti a pescare dalla panchina. Chi avrà la meglio tra il calcio di posizione di Luis Enrique e le certezze nerazzurre?
Il PSG, una squadra da temere soprattutto in Champions
Il Paris Saint-Germain si è confermato anche nel 2024-25 una potenza assoluta del calcio europeo, dominando la Ligue 1 con 84 punti frutto di 26 vittorie, 6 pareggi e appena 2 sconfitte. Il club parigino ha mostrato una forza offensiva devastante (92 gol segnati) e una difesa solida (35 reti subite), chiudendo il campionato con una differenza reti impressionante di +57. Ma il vero banco di prova, come ogni anno, è stata la Champions League, competizione in cui il PSG è ormai una presenza fissa nelle fasi finali. Dopo aver eliminato Barcellona nei quarti con una prova di forza al Camp Nou (4-1), il cammino si è fermato in semifinale contro un Borussia Dortmund più cinico, capace di vincere entrambe le sfide (1-0 e 1-0). Nonostante l’eliminazione, la squadra ha mostrato una mentalità europea in continua crescita. A coronare la stagione, la vittoria della Coppa di Francia grazie a un netto 3-0 in finale contro il Reims. Il PSG si presenta così alla prossima stagione con l’obiettivo dichiarato: vincere la Champions League, forte di un gruppo solido, abituato a competere ai massimi livelli. Una squadra da non sottovalutare, mai.
Conclusioni: un finale tra emozioni, protesta e passione nerazzurra
La finale di Champions League tra PSG e Inter si prepara ad essere un evento memorabile, dentro e fuori dal campo. A Milano, lo stadio Meazza si trasforma in un teatro di emozioni, pronto ad accogliere decine di migliaia di tifosi per vivere insieme una notte da brividi. La scelta del club di aprire San Siro rappresenta un gesto simbolico e inclusivo, ma non basta a spegnere la rabbia di una parte della tifoseria, esclusa dal sogno di Monaco. Sul piano tattico, la partita si annuncia aperta e intensa, con due filosofie opposte pronte a scontrarsi: il gioco di possesso del PSG contro la solidità e le transizioni rapide dell’Inter di Inzaghi. Qualunque sarà il verdetto, questa finale segnerà un momento storico per entrambe le squadre e per i loro tifosi, divisi dalle scelte societarie, ma uniti da una passione che nessun biglietto può spegnere.