Andrea Agnelli, si faccia i conti suoi

Il calcio italiano sembra diventato una bolgia. Una ridda di polemiche tra istituzioni e addetti ai lavori, tra presidenti e giocatori, tra allenatori e dirigenti. L’umiliazione dello scandalo del calcio scommesse e adesso l’ultima guerra fredda a suon di sfottò tra Berlusconi e Agnelli.

Le parole pronunciate a caldo in conferenza stampa da Andrea Agnelli tese a gettare discredito sulla credibilità della cessione delle quote azionarie del Milan al broker thailandese Bee Taechaubol, non fanno altro che soffiare sul fuoco dell’eterna lotta civile in atto nel nostro paese tra Juventini e anti Juventini.

Non capiamo quali siano le ragioni per le quali il massimo dirigente bianconero abbia voluto farla “fuori dal vaso” facendo in pubblico i conti del Milan, in un contesto nel quale avrebbe dovuto parlare solo della stagione della Juventus. In Italia non si perde mai l’occasione per apparire sui giornali con qualche “boutade” per meritarsi le prime pagine.

Il tutto a discapito di quella sana competizione che dovrebbe animare la passione per il calcio, che a suon di polemiche diventa invece terreno fertile per campanilismi esasperati che fomentano l’odio e il disprezzo altrui. Non lamentiamoci poi se dentro e fuori gli stadi gli imbecilli danno sfogo ai loro istinti bestiali, sentendosi autorizzati a ridicolizzare l’avversario attraverso i sistemi più barbari.

Questo “tutti contro tutti” fa male al nostro calcio da sempre. E dovrebbe partire dai dirigenti l’esempio per educare i propri tifosi al rispetto per l’avversario. Non è facendo i conti in tasca altrui che si rende onore all’avversario sconfitto sul campo. Caro Andrea Agnelli stavolta hai toppato. Hai perso l’occasione per dimostrare di avere ereditato, almeno un po, il carisma e il savoire faire di tuo nonno, il grande Avvocato. Ognuno pensi ai conti suoi. Fair play, please.

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