Derby, quando arriverà l’ora di abbassare i toni ?

Non è la prima volta, e temiamo non sarà l’ultima, che la violenza funesta il derby romano. L’acerrima rivalità tra le tifoserie di Roma e Lazio non ha di certo necessità di ricevere ulteriori “spinte” mediatiche determinate dal comportamento degli attori in campo.

Non si possono prendere i microfoni per proferire parole di fair play in mezzo al campo e poi lasciarsi andare ad atteggiamenti provocatori, in special modo quando già si ha contezza di gravi situazioni di disordine avvenuti fuori dallo stadio. E allora è lecito chiedere ai protagonisti che vanno in campo e a quelli seduti in panchina, cosa intendono fare perchè questa piaga che rovina l’immagine del calcio italiano finisca al più presto. Aspettiamo qualche altro morto per piangere lacrime di coccodrillo, e poi dimenticare tutto qualche mese dopo ?

E gli organi preposti che assistono a questa corrida in campo, con l’arbitro che deve darsi un gran da fare per sedare risse e abbassare i toni in campo, i diti medi alzati in segno di scherno all’avversario che ha perso, le magliette tinteggiate con scritte offensive, le conferenze stampa degli allenatori che non se le mandano a dire, paventando complotti, piagnistei e nefandezze varie.

E allora è il caso di dire a Mister Garcia, che in conferenza stampa si difende appellandosi alla pretattica, che forse adesso è giunto il momento che i protagonisti vi assumiate le vostre responsabilità e abbiate il coraggio e la maturità di affrontare le pressioni psicologiche derivanti dalla grande importanza degli eventi, respingendo ogni tentazione ad alzare i toni, o di cadere nella trappola dei botta e risposta al vetriolo che di fatto armano, inconsapevolmente, la mano degli imbecilli. Abbassate quei “diti medi” contro il buon senso e almeno per una volta, dopo un derby, stringetevi la mano per l’amore di Roma.

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