Chip tuning: cos’è e a cosa serve

Ormai tutte le autovetture di nuova generazione sono datate di una centralina di controllo chiamata ECU (Electonic Control Unit), una sorta di computer di bordo collegato direttamente al motore, tramite cavo e connettore, ed in grado di gestire e coordinare diverse funzioni come: accensione, iniezione, regolazione dei gas di scarico e tanto altro ancora.  Tutti i valori, come velocità massima, ecc. che la ECU controlla automaticamente, sono inseriti in un chip di memoria definito EPROM e la modifica di quest’ultimo prende il nome di chip tuning.

Ma perchè oggigiorno sempre più spesso si ricorre a questo tipo di operazione? La risposta è piuttosto semplice: per cercare di migliorare le perfomance della propria auto. Raramente, infatti, la ECU, nelle auto di serie, permette di sfruttare il massimo delle potenzialità della vettura. Questo non accade tanto perchè le case automobilistiche ne traggono specifici vantaggi, come vogliono farci crede alcuni complottisti, quanto piuttosto per l’enorme varietà di mercati ai quali queste si rivolgono, ognuno con un proprio target di guida, l’uno diverso dall’altro.

I principali vantaggi che si possono riscontrare nell’eseguire un chip tuning sono due: aumento della potenza del motore e del limite massimo di velocità, e  riduzione sui costi del carburante, derivante da una modifica della regolazione dei gas di scarico.

Come effettuare dunque il Chip tuning? Vi sono due possibili strade da percorrere: tramite un dispositivo di controllo aggiuntivo oppure con il cosiddetto tuning OBD. La prima è la via più sicura e rapida e consiste nel collegare al motore e alla ECU un nuovo chip (Racechip) che vi permetterà di modificare manualmente il settaggio del vostro veicolo. Così sarete voi stessi a regolare le impostazioni dell’auto in base al vostro stile di guida, potendo scegliere tra un aumento della potenza del motore o un risparmio sul carburante.

Nel secondo caso si modificherà direttamente il software originale. Dunque a differenza del primo sarà necessario l’aiuto di un esperto e richiederà maggiore tempo. Qui potrete trovare informazioni più dettagliate in merito http://www.racechip.it/. Tuttavia rispetto alla tuning con dispositivo di controllo aggiuntivo sarà possibile eliminare il V-Max e avere un aumento di potenza del motore in molti maggiore. Come detto, però, il primo metodo è quello più sicuro (se effettuato ovviamente con dispositivi affidabili e di qualità) poichè non si andranno ad apportare modifiche sostanziali al motore, come invece accade per il secondo tipo di tuning che rischia invece di compromettere a lungo andare il funzionamento del motore e quindi dell’automobile.

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