Fiorentina, il segreto è non avere leader ma giocatori veri

La Fiorentina è una macchina da gol, ma non solo. Il vero segreto della viola è una difesa imperforabile, e un collettivo che occupa lo spazio sul rettangolo di gioco in modo compatto e lineare. Un gioco essenziale e redditizio quello di Paulo Sousa, in grado di essere assimilato da tutti i componenti della rosa, e messo in pratica anche quando il tecnico lusitano opera un ampio turnover, con la stessa efficacia.

Un dato che rende la Fiorentina immune anche dai pericoli di infortuni e squalifiche. Non ci sono leader in squadra, non ci sono stelle di prima grandezza. Ma la rosa viola è un agglomerato di ottimi giocatori, che fanno dell’umiltà e del sacrificio il proprio pregio.

Una rete subita, fra l’altro inutile (Icardi realizzò il gol del momentaneo 1-3 per l’Inter) e ben 13 reti all’attivo nelle ultime 4 gare fra coppa e campionato, dimostrano come la Fiorentina di Paulo Sousa sia cresciuta a dismisura. Borja Valero rimane il perno del gioco, ma anche in sua assenza, a Lisbona, la fluidità di gioco non è venuta meno.

Bernardeschi è ormai un talento maturo per dimostrare a livello internazionale il proprio valore, Kalinic sotto porta è micidiale, Ilicic ha ritrovato l’ispirazione e dal dischetto mostra una freddezza unica. Per non parlare della cerniera di centrocampo, dove Badelj e Vecino fanno un ottimo filtro davanti alla difesa, regalando solidità, interdizione e propositività per il gioco offensivo.

Astori e Gonzalo, la muraglia della Fiorentina

Al centro della difesa Astori sembra fare coppia con Gonzalo ormai da anni, eppure i due hanno cominciato a giocare assieme da poche settimane. Alonso è la vera rivelazione, e forse il giocatore al momento con il maggior valore di mercato, e dalla prossima estate fioccheranno le offerte per accaparrarsi il dinamismo e la tecnica dell’esterno spagnolo, già pronto anche per essere convocato con le furie rosse di Del Bosque.

Tutti numeri e nomi che la dicono lunga sul primato della Fiorentina, per nulla frutto del caso, ma di una sapiente opera di tessitura, e il sarto è proprio lui: mister Paulo Sousa.

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