Fiorentina, da Berbatov a Milinkovic-Savic, quante vane attese

E ci risiamo. La nave della Fiorentina è tornata ad incagliarsi su un altro iceberg, sempre più in balia delle onde in un mercato che fatica a decollare tra annunci e smentite. Nel 2012 fu il bulgaro del Manchester United, Berbatov, a fare infuriare i tifosi viola, prendendo l’aereo per raggiungere Firenze e mettere la firma, già osannato come il nuovo Batistuta, ma interrompendo il percorso verso l’Italia a Monaco di Baviera, per fare perdere le tracce.

Una beffa cocente per i dirigenti viola che emisero un comunicato di fuoco contro la Juventus, rea di avere messo in atto operazioni di mercato “spettacolari e arroganti” per rubare il giocatore alla squadra viola. Ma poi Berbatov si accasò al Fulham, dove per la verità non fece sfracelli, segnando 18 reti in due stagioni.

Poi il caso Salah, con il rinnovo del prestito già in tasca, e il giocatore che risponde picche alla convocazione della dirigenza viola, preferendo iniziare la preparazione con la primavera del Chelsea. Ieri l’altra beffa di mercato, con lo sbarbatello serbo Milinkovic-Savic che l’aereo lo prende, fa ingresso nella sede del club viola e con la penna in mano per firmare, viene colto da crisi mistiche e molla la presa.

Ma la storia recente e meno recente dei viola è piena di altri episodi di giocatori pronti a dire si, e che poi hanno preso gli aerei per altre destinazioni. Da Van Basten a Vidic, senza dimenticare Edmundo, che a Firenze venne per giocarci, ma poi preferì interrompere il campionato in corso per adagiarsi fra i seni al vento delle modelle che danzavano al carnevale di Rio mandando su tutte le furie il buon Giovanni Trapattoni.

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