E.L: Napoli e Fiorentina sconfitte, addio finale

Brutta serata per il calcio italiano dopo i festeggiamenti bianconeri per la serata-champagne del Bernabeu. Napoli e Fiorentina vengono eliminate nella semifinale di Europa League, mancando mestamente l’appuntamento con la finale di Varsavia. Un esito impensabile alla vigilia, quantomeno per i partenopei chiamati ad un compito relativamente agevole contro una formazione meno attrezzata tecnicamente ma dotata di grande organizzazione di gioco e temperamento.

Il Napoli subisce il gioco del Dnpro e patisce oltremodo il clima caldo dello stadio ucraino. I locali nella prima frazione vanno più volte vicini alla rete del vantaggio con un Napoli troppo remissivo, poco incline alla ricerca della concretezza e di quella rete che farebbe pendere dalla parte degli azzurri la qualificazione per la finale.

Nella ripresa la formazione locale trova il vantaggio grazie ad una rete di Seleznyov, che vince il duello fisico contro Britos e batte un incerto Andujar. Solo dopo lo svantaggio la squadra di Benitez ha un sussulto d’orgoglio, impegnando a più riprese la retroguardia del Dnpro che a tratti si difende con affanno.

Troppo tardiva risulta però la reazione del Napoli, il fortino eretto dagli ucraini regge e anzi sono gli ucraini che avrebbero avuto anche l’occasione per raddoppiare. Finisce 1-0 per il Dnpro nel tripudio generale, per la conquista della prima finale europea della loro storia.

Malissimo la Fiorentina che spreca qualche occasione di troppo in avvio, fallendo quel vantaggio nei primissimi minuti che avrebbe dato conforto all’ottimismo della vigilia per una possibile “remuntada”. A passare in vantaggio è invece il Siviglia con Bacca che non spreca da pochi passi, approfittando di una dormita difensiva della viola.

Sullo stadio Franchi, gremito per l’occasione, cala il sipario, e il pubblico ammutolito assiste impotente ad un crollo verticale della formazione di Montella, che subisce quasi subito il raddoppio senza colpo ferire. I viola avrebbero la possibilità, nella seconda frazione, di accorciare le distanze dal dischetto, ma Ilicic spreca calciando alle stelle e dando un’ulteriore “carica” al malumore dei tifosi locali.

Il Siviglia chiude il match facendo accademia, rischiando poco o nulla, tra i fischi e i cori di scherno della curva Fiesole, le cui aspettative sono state disattese da una viola senza mordente e priva di schemi efficaci per contrastare la superiorità tecnica degli spagnoli capaci, in due gare, di realizzare 5 reti senza subirne.

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