Nerazzurri sconfitti in casa dal Liverpool negli ottavi d’andata di Champions

A volte giocare alla pari o meglio dell’avversario non basta. Quando c’è equilibrio e entrambe le squadre mostrano organizzazione di gioco e ottima fase difensiva, a romperlo sono i singoli. Questa è la chiava di lettura che si può dare a Inter-Liverpool, match d’andata degli ottavi di finale di Champions League vinto 2-0 dai Reds. L’avventura europea dei nerazzurri, a meno di miracoli, si può dire al capolinea.

Dicevamo dei singoli: da una parte ci sono Lautaro Martinez e Dzeko, autori di una prestazione negativa, mentre dall’altra ci sono Firmino e Salah, i due protagonisti della vittoria del Liverpool. Questo e altri motivi passati spiegano perché l’Inter degli ultimi anni non è mai riuscita a lasciare il segno in Champions, viste le tre eliminazioni precedenti ai gironi di qualificazione. Il problema non riguarda soltanto i nerazzurri, ma un po’ tutto il calcio italiano, che da anni non riesce più ad alzare il livello qualitativo in Europa.

Liverpool sottotono, l’Inter ci prova

Tornando alla partita di San Siro, il Liverpool sicuramente ha tutt’altro che impressionato. È un motivo sicuramente valido per estraniare rimpianti da parte di Inzaghi e i suoi, soprattutto per la traversa colpita da Calhanoglu in avvio e le occasioni fallite ad inizio ripresa. Purtroppo nel calcio se non segni non vinci, e quando hai di fronte grandissime squadre alla fine rischi di perdere.

Il tecnico nerazzurro schiera la migliore formazione, con Vidal al posto dello squalificato Barella. Dopo cinque minuti, un tiro secco di Lautaro si perde di poco fuori. Il Liverpool risponde con due iniziative pericolose (pallonetto di Tiago e colpo di testa di Konate di poco alti sulla traversa), ma è l’Inter ad andare vicinissima al gol al 16’ con un tiro di Calhanoglu da dentro l’area che si stampa sulla traversa. La partita viaggia sul piano dell’equilibrio, con il Liverpool a pressare alto e l’Inter attendista e pronta a ripartire. Purtroppo Lautaro non è in serata e spreca due ghiotte ripartenze.

La ripresa inizia con una novità nelle file dei Reds: Firmino al posto di Diogo Jota, mossa di Klopp che si rivelerà azzeccata. L’Inter rientra con grande personalità e nel primo quarto d’ora costringe il Liverpool nella sua metà campo. L’imprecisione e la bravura di Van Dijk e Konate non permettono ai ragazzi di Inzaghi di finalizzare. Quando la partita sembra avviarsi sul nulla di fatto, ecco spuntare al 75’ la testa di Firmino che, su calcio d’angolo, colpisce quasi con la nuca il pallone e lo insacca a fil di palo. Dopo 8 minuti arriva il gol di Salah, lesto a ribadire in rete una corta respinta della difesa interista. L’Inter subisce il contraccolpo e non riesce a reagire. La partita finisce dopo 4 minuti di recupero. Un risultato quasi impossibile da ribaltare, ma i nerazzurri dovranno almeno provarci.

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