Milan, il 9 è davvero una maledizione?

Il 9 nella squadra calcistica del Milan sembra che si colleghi ad una maledizione, che porta sfortuna ai vari calciatori che nel corso della storia hanno indossato la maglia con quel numero. Ma sarà davvero così o potrebbero essere semplicemente casi fortuiti?

Non solo i calciatori sono timorosi quando sentono parlare della maglia numero 9 del Milan, ma anche i tifosi, perché sembra che sappiano già come andrà a finire la stagione calcistica per il giocatore che indossa quella maglia. L’ultimo a cui è andato il famoso numero 9 è il calciatore Olivier Giroud. Se rimaniamo nell’ambito della credenza popolare, prendendo come riferimento la numerologia, il numero 9 rappresenta la saggezza, il senso dell’essenziale e altri valori positivi come l’altruismo e la volontà di contribuire ad un mondo migliore. Non si capisce quindi questa “maledizione” che attanaglia la maglia 9.

Una maledizione che comincia con Filippo Inzaghi

Tutto è cominciato quasi dieci anni fa, con l’abbandono dalle scene di Filippo Inzaghi, bomber del Milan che ha giocato l’ultima partita il 13 maggio 2012: da quel momento tutti i calciatori che hanno indossato la maglia con il 9 hanno avuto prestazioni sportive difficili, con pochi goal. E le statistiche parlano chiaro.

Quel 13 maggio 2012, a San Siro, l’atmosfera era di addio al grande campione Pippo Inzaghi. La partita era contro un Novara, che aveva già il destino segnato dalla retrocessione, ricordando che quell’anno la Juventus aveva già in tasca lo scudetto. Ma la sfida aveva un sapore tutto particolare. Filippo Inzaghi all’82’ su un assist di Clarence Seedorf riesce a stoppare la palla di petto e con un destro potente calcia in porta e supera le sapienti mani di Alberto Fontana. Così il Milan segna il 2 a 1, porta a casa tre punti, che diventa per Inzaghi la prima rete del campionato di quell’anno, precisamente la numero 126 in un totale di 300 partite con la maglia del club rossonero. Gattuso, Zambrotta, Nesta e Seedorf: in quell’anno diedero l’addio al calcio anche loro insieme ad Inzaghi.

Tutto è cambiato da quel giorno

Quarantaquattro gol in nove stagioni più i quattro attuali di Oliver Giroud: sono queste le statistiche dei goal fatti da chi ha indossato la maglia numero 9. Insomma, quasi cinque per annata. Nessuno dei giocatori che ha indossano la maglia ha mai superato dieci goal e l’unica eccezione è stata André Silva, segnando però sei dei dieci goal in Europa League.

Dopo Inzaghi, è arrivato il turno di Pato, che – fatto curioso – abbandonò, al tempo, la maglia numero 7 per indossare quella con il numero maledetto. Poi arrivarono Alessandro Matri (1 goal in 18 partite), successivamente Fernando Torres (1 goal in 10 partite). La sfilza del 9 proseguì con Mattia Destro (3 goal in 15 partite), Luiz Adriano (6 goal in 29 partite), Gianluca Lapadula (8 goal in 29 partite), per poi arrivare André Silva (con i famosi 10 goal in 40 partite). Neppure Higuain, l’attaccante strepitoso, è riuscito, con quella maglia a superare le dieci reti in campionato, fermandosi a 8 reti in 22 partite e Krzysztof Piątek e nemmeno Mario Manduzkic, arrivato al Milano nel gennaio 2021 è riuscito a sfatare e distruggere questa maledizione, dopo sei mesi di inattività, rimanendo a bocca asciutta di goal in 11 presenze.

Ora la domanda è: Olivier Giroud sta interrompendo questa sequela? Ad ottobre, il francese è riuscito ad arrivare a segnare 4 gol in 9 gare, un gran risultato, perché è stato il primo a segnare a raffica dopo Pippo Inzaghi.

Si direbbe quindi che la maledizione si sia interrotta, grazie al calciatore trentacinquenne, proveniente dal Chelsea, che è stato acquistato questa estate dal Milan. Inoltre, lui, non ha avuto nessuna titubanza a prenderla. Ben fatto, Giroud.

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