Mondiali 2018: Germania

Mondiali 2018: le schede della favorite, la Germania

È una delle nazionali più forti al mondo in questo momento, è compatta, unita, e arriva ai Mondiali 2018 da vincitrice. La Germania, o Die Mannschaft, per dirlo alla tedesca. È fissa al primo posto del ranking mondiale oramai da 4 anni, ovvero quando ha vinto il suo quarto titolo mondiale, ponendosi, in quanto a vittorie, al pari di Italia e Spagna e sotto il Brasile. Tutto ciò rende la Germania una delle favorite ai Mondiali 2018, ma cos’è che la rende così speciale?

Mondiali 2018: Germania, il fattore Löw

Se seguite da un po’, ci avrete fatto caso: la Germania ha cominciato davvero a ingranare la marcia a partire dai Mondiali in casa, quelli del 2006. Ma non è per quello che è balzata in testa al ranking mondiale. La Germania ha cominciato a essere e comportarsi davvero da testa di serie dal 2006 per una semplice ragione: il suo commissario tecnico, Joachim Löw. Löw è uno dei CT che sono durati più a lungo al mondo, e vista la fiducia della federazione tedesca, non sembra che questo record si infrangerà tanto presto. Ciò che ha reso Löw così importante, ciò che ha portato la Germania ai Mondiali 2018 da campione in carica, è l’abilità che il CT ha avuto di gestire al meglio la riforma del sistema calcistico tedesco avvenuta nel 2002.

Mentre noi in Italia ci lamentiamo che i nostri vivai non sfornano giovani abbastanza forti da competere con quelli internazionali, mentre Conte lascia la guida della Nazionale Italiana proprio perché non riesce a far valere i suoi progetti, in Germania Löw porta avanti la riforma iniziata 16 anni fa. I Mondiali 2018, come quelli precedenti, sono la prova che un sistema come quello tedesco, in cui ai giovani viene permesso di raggiungere centri regionali senza alcuno sforzo (366 in tutta la Germania, con al lavoro 1300 preparatori tecnici), in cui vengono costruiti 52 centri d’eccellenza, il tutto apposta per offrire ai giovani la possibilità di allenarsi e sviluppare le proprie capacità al meglio, funziona. Tant’è che Löw in questi anni è riuscito a convocare nella Mannschaft una cinquantina di giocatori diversi ogni volta, senza mai intaccare l’alta qualità del gioco tedesco, come evidenziano le vittorie con diversi gol di scarto, anzi, riesce addirittura a mantenere una certa omogeneità nei diversi ruoli, tutti parimenti saldi e meritevoli.

Mondiali 2018: Germania, la rosa titolare

In porta: Ter Stegen (Neuer non gioca da settembre, è convocato, ma difficilmente sarà titolare);

Difesa: Kimmich, Boateng, Hummels, Hector;

Centrocampo: Khedira, Kroos, Özil (quest’ultimo in avanti);

Attacco: Müller e Reus a sostenere la punta Werner.

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