Il Barcellona vuole tornare al top e farà affidamento su Suarez, Rakitic e Cuadrado

Negli ultimi anni, il Barcellona ha sempre preso molti giocatori dal vivaio e sul mercato non aveva mai speso quanto quest’anno. Fino a questo momento infatti la spesa per la campagna acquisti ammonta a 160 milioni di euro (la metà andati al Liverpool per rilevare Luis Suárez) sono il triplo di quanto la società aveva messo in preventivo e, al tempo stesso, una cifra di poco inferiore all’investimento complessivo realizzato nei tre anni precedenti, quando il club era guidato da Sandro Rosell, poi costretto alle dimissioni per il “caso Neymar”. Oltre al fuoriclasse uruguayano, arrivano in casa blaugrana i portieri Bravo e Ter Stegen, i difensori Mathieu e Vermaelen e il centrocampista Rakitic.

Senza dimenticare che il mercato non è ancora chiuso: nei prossimi giorni potrebbe forse arrivare la conferma del trasferimento da Firenze alla Catalogna di Cuadrado, un vecchio pallino del nuovo tecnico Luis Enrique. A chi si scandalizza per questa improvvisa smania sul fronte degli ingaggi (in contrasto con la linea sempre difesa dal vice-presidente economico Javier Faus, che sostiene la necessità di contenere la spesa per ridurre il forte indebitamento del Barça) il management catalano ricorda che la cessione di Cesc Fábregas al Chelsea e di Alexis Sánchez all’Arsenal ha portato nelle casse della società quasi 80 milioni. Resta il fatto che il debito è ancora altissimo: ammontava a 431 milioni di euro quando Rosell sostituì alla presidenza Joan Laporta, mentre oggi, tra tagli e sacrifici, è stato ridotto a 287 milioni. Un passo avanti, ma occorrerà farne ancora altri. E allora: perché questo grande attivismo sul mercato, che non ha paragoni neppure con il rinnovamento intrapreso in un altro periodo di crisi di risultati quando, nel 1994, si concluse il ciclo del “dream team”? Questa volta non è, appunto, solo la necessità di ricostruire una squadra che, nell’ultima stagione, ha fallito tutti i principali obiettivi sportivi.

C’è un’incognita che pesa sul futuro del Barcellona. Ed è legata alla sanzione imposta (e poi sospesa provvisoriamente) dalla Fifa per le infrazioni legate al trasferimento e all’iscrizione di giocatori minori di 18 anni. L’ultima parola verrà dal verdetto della commissione d’appello, ma se verrà confermato l’orientamento della federazione internazionale, il Barça potrebbe essere escluso dal mercato degli acquisti del prossimo inverno e dell’estate 2015. Meglio quindi premunirsi, per non correre il pericolo di ritrovarsi a corto di giocatori. Anche a rischio di dover rinviare a tempi migliori il raggiungimento dell’equilibrio di bilancio.

Di Alessandro Oppes

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